In tutto il mondo si moltiplicano gli attacchi alla dignità e alla vita delle donne, catapultate indietro di secoli rispetto ai diritti conquistati. Per questo motivo, mai come quest’anno, CGIL, CISL e UIL vogliono rimettere i diritti al centro delle celebrazioni per l’8 marzo.
Iran, Afghanistan, Birmania, Ucraina: ovunque nel mondo, quando c’è un conflitto, le prime a pagarne le conseguenze sono le donne in termini di diritti, libertà, autodeterminazione e futuro. Ma anche dove i diritti sembrano ormai parte integrante della società civile, in Europa, le donne continuano a subire violenze e discriminazioni e, nel mondo del lavoro, trattamenti meno favorevoli rispetto agli uomini (si pensi alle retribuzioni, alle possibilità di far carriera, ma anche alle pensioni).
I diritti conquistati dalle donne non sono mai garantiti per sempre. In queste situazioni si emergenza civile e sociale, sono le donne, nonostante le feroci repressioni che subiscono tanto nel corpo quanto nello spirito, a farsi promotrici concrete dei movimenti di ribellione, contagiando tutta la popolazione ed ispirando vicinanza e solidarietà ovunque ci siano menti e cuori aperti.
Per tutte queste ragioni, CGIL CISL UIL, in occasione della Giornata internazionale della donna, hanno
deciso di manifestare pubblicamente il proprio dissenso verso politiche forsennate che opprimono le
donne e impediscono di costruire un futuro migliore per le prossime generazioni.
Manifesteremo vicinanza e solidarietà alle battaglie delle donne di tutto il mondo attraverso una
fiaccolata simbolica davanti all’ambasciata della Repubblica islamica dell’IRAN a Roma, in una ideale
“staffetta” per i diritti, le tutele e l’uguaglianza.
Uniti per i diritti delle donne, uniti per i diritti di tutt*!